Andrea Giorgetti: un cammino che continua

News Pubblicato il 9 Febbraio 2025

Sesto Fiorentino, 9 febbraio 2025

“Il Consiglio Direttivo del CAI Sesto Fiorentino, nel condividere questo scritto di Massimo Giorgetti, vuole rendere omaggio – a una settimana dalla sua morte – ad Andrea Giorgetti, un uomo che ha dato tanto alla nostra sezione e che ci ha lasciato un’eredità di valore umano e alpinistico. Le parole di Massimo ci invitano a riflettere sulla pienezza di una vita vissuta senza rimpianti e sulla necessità di proseguire l’opera di Andrea, in particolare nei progetti che lui stesso aveva avviato, come la storia dell’alpinismo sestese. Oggi, più che mai, il nostro compito è di continuare a camminare, proprio come Andrea avrebbe voluto.”

In questo momento mi sento come quando, dopo una sosta scomoda, anchilosato, contratto, uno deve ripartire e affrontare una placca ripida che ha solo qualche fessura esile difficile da proteggere. Andrea mi ha lasciato qui.
Ci sono passaggi impegnativi nella vita e questo è uno di quelli, per i quali non sei mai allenato abbastanza.
Scrivo oggi, il giorno dopo il funerale, per ringraziare, anche a nome delle famiglie, tutti quelli che si sono fatti vicini al nostro dolore ma, in particolare, chi ho visto appena, di sfuggita, e chi non sono riuscito a incontrare di persona. Già dalla prima notizia di domenica, mi sono reso conto che per me stava iniziando
un nuovo cammino, in compagnia di un grande dolore. Allo stesso tempo ho anche iniziato a pensare non a quanto mio fratello avrebbe potuto vivere ancora quanto, piuttosto, alla pienezza della sua esistenza, seppur troppo breve. Mi sono risuonate nelle orecchie le parole che ci siamo detti pedalando verso Santiago de Compostela, “L’importante non è tanto la meta, quanto il viaggio!” e mi sono sembrate ancora più chiaramente un invito a vivere l’istante presente in modo pieno, senza preoccuparsi della strada fatta né di quella da fare.
Come tutti noi aveva i suoi difetti ma è altrettanto vero che aveva molti pregi, non fosse altro una grande capacità di lavorare disinteressatamente e di riuscire a trascinare e coinvolgere gli altri nei suoi progetti. Sono state tante, in questo senso, le belle testimonianze che in questi giorni abbiamo avuto da molte persone.
Diceva sempre, scherzando, che per fare tutte le cose che aveva in mente non bastavano 350 anni…
Sta ai noi soci continuare la sua opera portando a compimento quelle avviate e cercando di realizzare quelle più significative.
Magari anche una Storia dell’Alpinismo Sestese, che aveva in mente da un po’ di tempo, perché “la storia siamo noi”

Grazie di cuore!

Massimo